L’inizio di un amore malato
Molti rapporti, all’inizio, non si riconoscono per quello che sono realmente. Spesso la vittima non sa neanche di essere tale. La storia che leggerete, è la storia di Francesca De André, figlia del famoso cantautore Cristiano De André.
In passato, la ragazza ha subito ricorrenti violenze e solo ultimamente è riuscita a denunciare ciò che ha passato.
“Annullavo me stessa mentre ero sottoposta ad ogni tipo di umiliazione, che avveniva sempre in due fasi: la prima a parole, la seconda fisica. Ma io lo amavo”
Questo era ciò che pensava fosse amore, invece ha passato gli anni più brutti della sua vita.
Le parole di Francesca
In un’intervista a Chi, Francesca De André ha modo di raccontare nei dettagli la storia malata che ha avuto in passato, inizia così:
“Da quando ho iniziato a frequentare questa persona ho conosciuto il dolore di un amore malato. Quando era nei momenti off i suoi occhi si trasformavano. E subito sono iniziate le botte. Ogni oggetto a portata di mano, nelle sue mani, era utile per colpirmi”
L’intervista è appena iniziata ma inizia già a far raggelare il sangue dei lettori. Prosegue:
“Ero a terra, il sangue usciva da ogni parte del mio corpo, dalla mia testa piena di buchi, dalle mie labbra. Urlavo ‘Basta, basta, fermati’. Ricordo una serie di calci in testa, uno via l’altro, poi il vuoto”
Fortunatamente in quest’occasione è stata soccorsa prontamente dalla vicina di casa.
La vicina poi, ha deciso di denunciare l’ex compagno della showgirl dopo l’ennesima violenza domestica.
Poi, qualche giorno fa, il post di denuncia di Francesca, che recita così:
“Questa foto mostra una piccolissima parte di come erano le mie condizioni quel giorno, circa un mese fa… Appena successo ho passato tempo piena di vergogna, mi sentivo persa e questo mi ha impedito di condividerla pubblicamente.
Adesso però non è più una vergogna ma il mio urlo al mondo: NESSUNO si permetta di addossare colpe a chi è stata VITTIMA di tali violenze. Sapete quanto anche le accuse che fate siano incisive sulla PAURA di non essere creduta e quindi di reagire, denunciare e raccontare la verità uscendo da determinati meccanismi dove si rischia troppo facilmente la vita? Vi invito tutti a farvi un esame di coscienza. Io ho trovato il coraggio, ripeto, nonostante la paura, e non sarete certo voi a togliermelo. E grazie a Gabriele Parpiglia per avermi dato SPERANZA.”