Un’altra brutta tegola per i Fratelli Bianchi arriva direttamente dal carcere: dopo la condanna, la notizia che ha sconvolto i due.

Cosa era accaduto

Tutto è accaduto la notte tra il 5 e il 6 settembre di due anni fa. Willy Monteiro Duarte, ragazzo 21enne, cuoco e tifoso della Roma, viene brutalmente ucciso da una minibanda di malviventi.
Pochi giorni fa la sentenza del giudice, che individua in Gabriele e Marco Bianchi i maggiori responsabili della morte del ragazzo di origini capoverdiane.
Secondo le ricostruzioni, il pestaggio sarebbe durato meno di un minuto, tra i 45 e i 50 secondi. Ciò fa intendere la violenza con la quale il ragazzo è stato percosso fino alla morte.

“Quando ho visto il primo calcio a Willy sono andato ad aiutarlo, ma mi hanno respinto. Li ho visti infierire tutti e quattro. Provo a dimenticare quella sensazione orribile, ma non ci riesco. Sul volto dei fratelli Bianchi non ho mai visto segnali di pentimento”

Questo dirà di loro Samuele Cenciarelli, amico molto stretto di Willy, presente anche lui in aula per la sentenza del 4 luglio. Aggiungendo:

“Lui mi ha salvato la vita, non deve essere dimenticato quello che ha fatto in favore di un amico”

La condanna e la brutta notizia per i due

I due sono stati condannati dalla Corte d’Assise di Frosinone all’ergastolo, mentre i loro amici Belleggia e Pincarelli, sono stati condannati rispettivamente a 23 e 21 anni.
Ma dopo la sentenza, arriva un’altra mazzata per gli aggressori che sono stati condannati all’ergastolo: i due dovranno scontare la pena separatamente.
Infatti il più grande, Gabriele, resterà nel carcere romano di Rebibbia, mentre Marco, è già in via di trasferimento.
I due però si sono sempre professati innocenti, nonostante la sentenza parli chiaro.
I pochi che li difendono sostengono che i due siano delle “vittime di un processo mediatico” e il legale dei due sostiene che le condanne “vanno contro tutti i principi logici”.

Se le premesse sono queste, molto probabilmente la vicenda processuale non è ancora finita, con la difesa che sta già preparando i fogli per affrontare un ricorso in appello contro la decisione appena presa dal giudice.

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