La scomparsa di Giulia Cecchettin ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita di coloro che la conoscevano e amavano. Tra questi, la nonna paterna, Carla Gatto, una pittrice residente a Rovigo, ha espresso il suo dolore e i suoi ricordi in un momento di profonda tristezza e confusione.

Un Momento Tremendo

Carla Gatto descrive il periodo successivo alla scomparsa della nipote come “un momento tremendo, siamo tutti frastornati e disorientati”. La perdita improvvisa e tragica di Giulia ha lasciato tutti senza parole, in uno stato di incredulità e dolore profondo.

Ricordi di una Ragazza Meravigliosa

La nonna ricorda Giulia come una “ragazza meravigliosa”, aggiungendo:

“Una ragazza moderna, ma con qualcosa di antico nei modi, che le veniva da un’educazione alla sensibilità e al rispetto, alla gentilezza, ricevuta in famiglia. Aveva già deciso il suo futuro: dopo la laurea triennale, che tutti aspettavamo come una festa, avrebbe frequentato un corso per illustratrice di libri, cui si era già iscritta. Non era preoccupata per la discussione della tesi, né per quel suo ex che aveva lasciato a causa della sua possessività. Piuttosto il suo era un sentimento di pena nei confronti di chi non accettava la separazione, per questo non aveva interrotto i contatti con lui”.

Giulia aveva già delineato il suo futuro: dopo la laurea triennale, che la famiglia attendeva con entusiasmo, aveva in programma di frequentare un corso per diventare illustratrice di libri.

La Relazione e la Separazione

Nonna Carla racconta di come Giulia avesse terminato una relazione con un ragazzo, soprannominato “Pippo”, a causa della sua possessività.

“Un giorno venne a trovarmi e mi disse di aver mollato ‘Pippo’. Confessò che lui era troppo possessivo e io risposi che aveva fatto bene, che era la scelta giusta. Ma lui insisteva, a volte le chiedeva di accompagnarlo a fare acquisti e lei non riusciva a rifiutare. Forse si sentiva in colpa e cercava di convincerlo ad accettare la realtà. Nessuno poteva immaginare. Ora è un momento davvero tremendo, siamo persi. E ci sono le formalità e le indagini che devono fare il loro corso”

Rapporti Familiari e Ricordi d’Infanzia

“Quando era piccola la vedevo più spesso perché con i suoi veniva a pranzo o a cena» – ha raccontato la nonna di Giulia- «Poi, crescendo, con l’università e gli amici la vedevo di meno, ma il rapporto era comunque di grande confidenza tra noi”.

In questo momento di dolore, la famiglia di Giulia, guidata dalle parole di Carla Gatto, cerca di affrontare la realtà di una perdita immensa. Le parole della nonna non sono solo un tributo alla memoria di Giulia, ma anche una finestra sul dolore e sulla forza di una famiglia che cerca di andare avanti nonostante l’impensabile tragedia.

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