È bene ricordare queste cattive abitudini che tendono a incrinare il rapporto ginecologo-paziente. In base a delle testimonianze di alcuni medici, abbiamo scovato 7 cattive abitudini da evitare assolutamente prima di una visita ginecologica.

Le cattive abitudini delle pazienti!

La prima è senza ombra di dubbio, anche la più comune: ovvero la richiesta (da parte della paziente) di far assistere la visita dal proprio partner che l’ha accompagnate fino a quel momento. Questo desiderio, a volte non viene dalla paziente stessa, ma dal compagno che, specialmente se il ginecologo è maschio, in preda alla gelosia e timoroso dei luoghi comuni, vuole assistere ad ogni costo alla visita, guardando con i propri occhi che non accada nulla di irregolare.
La seconda invece, non riguarda solamente il campo della ginecologia ma tutto il settore sanitario, e riguarda il ritardo. Il medico, soprattutto se molto bravo nel suo mestiere, ha in genere l’agenda affollatissima di appuntamenti, quindi un ritardo, anche di soli 10 minuti, potrebbe scatenargli una catena di eventi che lo porterà a rimanere in studio fino a tardi, nel peggiore delle ipotesi, a saltare qualche visita, non potendo neanche tappare il buco creato dal ritardo, con qualche altro paziente bisognoso di cure.
La terza cattiva abitudine, è figlia della tecnologia, infatti, sempre più spesso i pazienti arrivano alla visita avendo letto molti articoli su Google. Ciò potrebbe scaturire polemiche in quanto il paziente non sempre è capace di interpretare perfettamente ciò che su internet c’è scritto, in più nel 90% dei casi, la diagnosi che si auto-riferisce è spesso sbagliata.
La quarta riguarda i trattamenti ormonali. Da quando sono stati adottati, le pazienti hanno cominciato a richiederli come se fossero la soluzione ad ogni problema, sottovalutando però gli effetti collaterali. Non tutto si risolve con le pillole, e i ginecologi sono qui per questo!
La quinta prende in esame la diffidenza che una paziente può avere nei confronti del medico, soprattutto se non c’è molta confidenza a causa delle poche visite fatte in precedenza. La diffidenza però, può esser letta dal curante come una sorta di poca fiducia e ciò potrebbe creare frizioni in un rapporto che dovrebbe essere quantomeno di fiducia professionale.
La sesta va a calcare la mano sul rapporto medico-paziente. Infatti, riguarda proprio l’onestà che una paziente deve avere nei confronti del ginecologo. Non bisognerebbe mai nascondere nulla proprio per cercare di risolvere ogni problema alla radice, senza dover tornarci su dopo qualche mese/anno, grazie a una risoluzione completa del problema.
La settima e ultima cattiva abitudine, può esser considerata la può importante: l’igiene!
Potrebbe quasi esser data come per scontata, invece parecchie persone non pensano al proprio igiene personale prima di una visita ginecologica. Che idea avranno i ginecologi se le parti intime non sono curate a dovere?

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