La guerra rappresenta una sconfitta per l’umanità, un’eco dolorosa che risuona attraverso le generazioni. Papa Francesco, nel corso di un’intervista rilasciata al Tg1, ha sottolineato con forza questo concetto. «Ogni guerra è una sconfitta – afferma il Pontefice – Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo.»

La Voce del Papa

«Non dobbiamo abituarci alle guerre», ha dichiarato il Papa, sottolineando la necessità di una presa di coscienza globale. La sua preoccupazione si estende oltre i confini geografici, raggiungendo i religiosi a Gaza, con i quali mantiene un contatto quotidiano. «Chiamo i religiosi a Gaza ogni giorno. Ci sono 563 persone nella parrocchia».

L’Ucraina nel Cuore

Il Papa ha espresso una particolare vicinanza al popolo ucraino, descritto come un popolo martire, che ha sofferto persecuzioni storiche e che oggi si ritrova a rivivere il dolore a causa del conflitto in atto. «Penso al popolo ucraino, non dobbiamo giudicarlo oggi. Il popolo ucraino è un popolo martire.»

La liberazione dei prigionieri

Il Papa, attraverso canali diplomatici e con la collaborazione dell’ambasciata russa, ha compiuto un gesto di grande umanità e speranza per il mondo, intervenendo personalmente nella delicata questione dei prigionieri di guerra, tra cui membri del battaglione Azov. Con parole toccanti e profonde, il Pontefice ha espresso il suo intervento dicendo: “Ogni atto di misericordia è un seme di pace che siamo chiamati a coltivare”, sottolineando così l’importanza della compassione e del perdono anche nei momenti più bui. “In questi tempi di conflitto, il nostro obiettivo deve essere quello di aprire vie di speranza, e ho agito con la convinzione che ogni vita umana è preziosa agli occhi di Dio”, ha aggiunto, evidenziando la sacralità della vita e la necessità di proteggerla oltre ogni confine e ideologia. Con queste parole, il Papa non solo ha mostrato la sua posizione morale e spirituale ma ha anche messo in atto un’azione concreta per l’umanità, dimostrando che la diplomazia e la fede possono andare di pari passo nella risoluzione dei conflitti.

Solidarietà Europea e Inclusione nella Chiesa

La questione migratoria e il ruolo delle donne nella Chiesa sono stati altri punti focali dell’intervista. Il Papa ha chiesto una maggiore solidarietà europea e ha assicurato che ci sarà sempre più spazio per le donne nella Chiesa, pur affrontando questioni teologiche complesse.

Un Papa per Tutti

Riguardo alle accuse di essere un Papa di sinistra, Francesco ha risposto con fermezza, sottolineando la coerenza come vera qualifica di un pontefice. «Non sono un Papa di sinistra: le vere qualifiche sono: è coerente, non è coerente?».

Un Messaggio di Vita

L’intervista si chiude con una nota personale: il ricordo dell’ultima volta al mare e di una vecchia fiamma, ma soprattutto con la conferma della sua buona salute e del suo spirito indomito. «Ancora vivo. Adesso sto benissimo», conclude il Papa con un sorriso.

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