In queste ore la situazione rimane delicata. Dal fronte non arrivano buone notizie, trapelano informazioni sulle prossime mosse da parte delle due compagini.

L’inasprimento del conflitto

Nelle ultime ore, le ostilità non si stanno sedando, anzi, alcuni episodi stanno facendo pendere l’ago della bilancia verso un inasprimento vero e proprio del conflitto armato.
Zelensky, negli ultimi giorni ha diramato i dati raccolti durante questi giorni di guerra, riguardanti il numero di missili gettati su tutto il territorio del suo paese. Città importanti sono già state distrutte dall’artiglieria di Putin: città come Mariupol sono completamente ridotte in macerie. Il presidente ucraino, conta “2mila missili caduti sull’Ucraina”. Queste dichiarazioni, fanno coppia alle recenti offensive portate avanti ai danni dei russi. Quella che nelle ultime ore ha fatto più scalpore è l’affondamento dell’incrociatore Moskova che, da quanto dichiarato dalle autorità ucraine, è stato affondato da un missile Neptune.

Ritornare ad avere un dibattito diplomatico è sempre più difficile con lo scorrere dei giorni di guerra.

Le insinuazioni di Zelensky

Dall’inizio delle ostilità, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede a gran voce l’aiuto della NATO. Le varie nazioni che hanno aderito a questo patto, sembrano aver risposto al richiamo alle armi del primo cittadino ucraino, ma per quest’ultimo, questa risposta non sembra essere soddisfacente

“Se tutti nel mondo, o almeno la stragrande maggioranza, fossero leader saldi e coraggiosi come l’Ucraina, come la Gran Bretagna, sono sicuro che avremmo già concluso”

Con queste parole, oltre a lanciare una frecciatina ai paesi che ancora non si sono prodigati concretamente contro la Russia, ringrazia gli Stati Uniti ma soprattutto la Gran Bretagna, per l’aiuto che stanno fornendo.
Il cuore della critica, neanche troppo velata, nei confronti delle altre nazioni aderenti al patto che Zelensky sta muovendo, risiede nella non unità di intenti.
Secondo lui, se tutte queste fossero state coordinate già dall’inizio a fornire un aiuto militare concreto, il conflitto al giorno d’oggi sarebbe già stato concluso.

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