Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarellla in occasione della XIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori dItalia dal titolo La politica estera italiana verso lOrizzonte 2030. Tra continuità e cambiamento, oggi 24 luglio 2019. ANSA/Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Mattarella e la sicurezza sul lavoro: un appello alla consapevolezza

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente lanciato un messaggio potente e incisivo riguardo alla sicurezza sul lavoro in Italia. Le sue parole, «Lavorare non è morire», risuonano come un monito per tutto il Paese. Questa dichiarazione è stata motivata dai dati preoccupanti sugli infortuni sul lavoro. Nei primi sette mesi dell’anno, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 344.897. Di queste, 559 sono state mortali. Anche se questi numeri mostrano un calo rispetto all’anno precedente, la situazione rimane gravemente preoccupante.

Il Presidente Mattarella ha sottolineato con enfasi l’importanza della sicurezza sul lavoro. Ha evidenziato come la cultura della sicurezza debba diventare una priorità per le istituzioni, le parti sociali e i luoghi di lavoro. Ha inoltre esortato gli ispettori tecnici a svolgere un ruolo attivo nel garantire e prevenire gli infortuni sul lavoro, sottolineando la loro responsabilità nel processo.

Mattarella ha anche parlato dell’importanza fondamentale del diritto al lavoro e della salute. Ha affermato che questi principi sono alla base della Repubblica Italiana.

«il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza».

Queste parole sono un richiamo all’azione, un invito a fare di più per proteggere i lavoratori italiani.

In un altro segmento del suo discorso, Mattarella ha dichiarato: «Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza. Lavorare non è morire». Queste parole sono state pronunciate in occasione dell’avvio di un corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sottolineando l’importanza dell’educazione e della formazione in questo settore.

Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha anche offerto il suo punto di vista sulla sicurezza sul lavoro. Ha detto: «Credo che quelle del presidente Mattarella siano parole sante. Abbiamo chiesto da tempo interventi concreti, ma non abbiamo ricevuto risposte adeguate dal governo». Ha anche sottolineato l’importanza di cambiare il sistema attuale, mettendo l’accento sull’importanza di investire nella prevenzione, nella formazione e nell’assunzione di più ispettori del lavoro.

La sicurezza sul lavoro è una questione di primaria importanza in Italia. Le parole del Presidente Mattarella e del segretario della Cgil sottolineano la necessità urgente di affrontare questo problema con serietà e determinazione. La sicurezza sul lavoro non è solo una questione di leggi e regolamenti, ma richiede un cambiamento culturale e una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli attori coinvolti.

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