Debbie, dopo aver messo al mondo il suo bimbo, è costretta a far causa all’ospedale perché la sua salute è ormai compromessa. Ecco cosa è successo e le motivazioni che l’hanno spinta a tale gesto.

Cosa è successo durante il parto

Debbie Armstrong, ragazza originaria di Coventry, città del Regno Unito nelle West Midlands, dopo aver subito 3 aborti spontanei, riesce finalmente a portare a termine la gravidanza.
Durante il parto però, non tutto è andato come sarebbe dovuto andare. Infatti, la neo mamma ha avuto delle difficoltà a far uscire il bambino.
Pare che Debbie abbia spinto così forte che le sue feci sono andate a finire nella sua vagina.
Al momento è ancora in causa con l’University Hospitals Coventry and Warwickshire NHS Trust, ovvero l’ospedale in cui ha partorito il suo bambino nel settembre 2010.
Il motivo è presto detto: la donna ha dei problemi di salute che potevano benissimo essere evitati se i medici presenti in sala parto, avessero notato che la testolina del neonato, era posizionata in una maniera insolita.
Bastava solamente ciò, affinché Debbie non sentisse dolore durante il sesso. In più, non riesce a godersi la crescita di suo figlio come vorrebbe ed ha anche problemi a spostarsi.

Le parole di Debbie

Poi nel 2011, l’anno successivo al parto, si è sottoposta ad una colostomia ed è qui che i dottori si sono accorti (per la prima volta) della presenza di feci nella sua vagina.

Dopo questo spiacevole episodio, la ragazza ha deciso di raccontare la sua drammatica esperienza, affinché altre donne trovino il coraggio di denunciare fatti simili che hanno provocato traumi durante il parto:

“È stato devastante, spero solo che ciò che mi è successo non accada a nessuno”

Questa la speranza, poi continua iniziando a raccontare la sua storia:

“Durante il parto non riuscivo più a spingere, ero spaventata e avevo l’impressione di aver perso completamente il controllo del mio corpo. Non capivo più nulla: sapevo solo che volevo sentire il mio bambino piangere poi è successo. Ma, non appena è venuto alla luce, me lo hanno portato via perché aveva la pressione troppo bassa”

Quello che ha scoperto in seguito, è che si era profondamente lacerata. Hanno dovuto metterle alcuni punti per ricucirle la pelle tra la vagina e l’ano.
Solamente durante quest’intervento, i medici si sono accorti che c’era una lacerazione dell’intestino:

“Ero devastata, avevo voglia di passare del tempo con il mio bambino e invece…”

Dopo ben 7 interventi, la donna non ha ancora risolto il problema:

“La mia vita è completamente cambiata. Stare dietro a mio figlio è faticoso e sono costretta a prendere degli antidepressivi perché non ho le forze”

Intanto la causa prosegue, nella speranza che anche Debbie possa trovare la pace e godersi la vita con il suo bambino.

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