Terribile quello che è successo in stazione. Il corpo è stato ritrovato fatto a pezzi in una valigia. Orrore e stupore tra le forze dell’ordine.

Ritrovata morta la modella scomparsa un anno fa

Più di un anno fa, si erano perse le tracce di Gretta Vedler, modella di origini russe.
Lo scorso 15 marzo, il macabro ritrovamento.
La ragazza era stata fatta a pezzi dal suo fidanzato Dmitry Korovin e chiusa in una valigia per più di un anno.
Per depistare le indagini sulla scomparsa, Korovin ha continuato per un anno a pubblicare le foto della sua ragazza sul profilo personale della modella.
La ragazza aveva solamente 23 anni e secondo le prime ricostruzioni, è stata uccisa proprio in un Hotel di Mosca, per poi esser trasportata per più di 500 km nel bagagliaio della macchina del suo ragazzo. La gelosia sembra essere alla base del movente.

Il videoclip di Gretta

Nelle ultime ore è stato visionato un videoclip girato proprio dalla modella, in cui si poteva sentire nitidamente:

“Vengo dalla stanza 708. Ho urlato più volte, ma nessuno è venuto in mio soccorso. Ricordo il suo nome”

Questo è ciò che ha detto al personale dell’hotel. Il nome ovviamente era quello del suo carnefice, Dmitry Korovin.

Un suo amico, sottoposto alla visione della clip, ha commentato così ciò che ha visto:

“Ho incontrato Korovin diverse volte e non mi piaceva per niente. Per prima cosa mi era sembrato imprevedibile, pericoloso e privo di principi. E poi lui si era approfittato di lei, del fatto che avesse fatto tanti soldi”

Molti suppongono che i soldi che Korovin chiedeva a Gretta Vedler, servissero per comprare droga, questo considerando il suo passato da dipendente.
Per ora è in carcere con l’accusa di omicidio, ma i suoi avvocati hanno già chiesto al giudice una verifica psichiatrica, forse per scontare qualche anno di pena.
La richiesta degli avvocati, deriva dalle dichiarazioni macabre che l’omicida ha fatto in tribunale, cioè:

“Non potevo seppellirla da qualche parte nel bosco, come una specie di cane. Non potevo farle questo”

Non rendendosi quindi conto di ciò che aveva appena fatto, non solo uccidendo una povera ragazza, ma anche martoriando il corpo fino a trasportarlo in una valigia per un anno.

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