Torna l’incubo: I contagi salgono di nuovo

In questo anno e mezzo, abbiamo combattuto con tutte le nostre forze contro il Coronavirus, ed in questi ultimi giorni sembrava andare tutto per il meglio.

Attualmente, la situazione torna ad essere difficile in Italia, infatti,

attualmente in Italia l’incidenza è pari a 50 casi su 100 mila abitanti. Anche le terapie intensive sono in aumento e gli ospedali tornano sotto pressione.

I numeri emersi dall’ultimo monitoraggio dell’istituto superiore della sanità fanno paura:

l’incidenza ora è superiore ai 50 casi su 100 mila abitanti.

Anche l’indice RT è in forte aumento, si è passati da un indice di trasmissibilità di 0,8 a poco sopra l’1. Per il passaggio di una regione alla zona gialla l’incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100mila abitanti se il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera 15 per cento e il tasso di occupazione in terapia intensiva sia superiore al 10 per cento.

La situazione

Attualmente, ci sono molte regioni a rischio chiusura.

Infatti, come si evince dai dati dell’ISS, sono ben dieci le regioni che sono a rischio zona gialla, poiché superano i 50 casi per 100 mila abitanti.

Le regioni a rischio sono:

Friuli Venezia Giulia, la provincia autonoma di BolzanoVenetoEmilia-RomagnaToscanaLazioUmbriaAbruzzoCampania e Calabria. Tra queste la regione più colpita e quindi più a rischio per il momento è il Friuli.

Da due settimane i pazienti Covid nei reparti ospedalieri in Friuli Venezia Giulia sono passati dal 3% al 6% e le terapie intensive sono più che raddoppiate, dal 4% al 10%.

Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, è preoccupato per la situazione, a tal proposito ha affermato:

“Siamo al limite della zona gialla, ci sono state le manifestazioni e questo è il risultato. Un aumento simile dei casi nella mia città non c’era mai stato quindi è stato causato da quelle proteste contro il Green pass. Ho il terrore di ritornare in una piazza dell’Unità deserta, dove è tutto chiuso. Abbiamo rubato un anno e mezzo ai giovani, vogliamo ritornare a quel punto?”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui