La terribile storia di Abel, bimbo morto a soli 7 mesi. L’autopsia però condanna il padre. Ecco cosa è successo.

Un momento molto particolare

Mai come in questi giorni, stiamo apprendendo delle tragiche notizie, tutte riguardanti decessi di bambini che non superano i 10 anni di età.
Il momento è molto particolare, quest’anno c’è stato un vero e proprio boom di queste notizie, purtroppo.
Anche in Italia abbiamo avuto un recente esempio con la storia di Elena Del Pozzo, uccisa a quasi 6 anni dalla mamma Martina Patti.
A volte le crisi che si hanno tra coppie, ricadono in maniera pesante sui propri figli. In alcuni casi le conseguenze sono addirittura drammatiche.
Chissà quante tragedie si sarebbero potute evitare se si fosse prestata maggiore attenzione e maggior aiuto ai genitori. Ma ciò non vuol essere una giustificazione: riversare i propri problemi su degli esseri innocenti è una delle cose più sbagliate che si possano fare. In più, se le vicende finiscono in drammi, è giusto che i colpevoli ne paghino le conseguenze.

La storia di Abel

Abel Jax Mailey è un bambino di soli 7 mesi.
Vive accudito dai suoi genitori a Burnley, nella città di Lancashire, in Gran Bretagna.
La vicenda ha inizio l’inverno scorso. Era il 28 novembre quando il piccolo inizia a sentirsi male. I genitori, hanno subito chiamato i soccorsi che sono prontamente arrivati nel domicilio. Osservando per pochi minuti la situazione, i soccorritori non hanno dubbi: è necessario un ricovero urgente per il piccolo. Viene trasferito d’urgenza al Manchester Children’s Hospital.
Purtroppo però, dopo solo due giorni, Abel muore.
L’autopsia effettuata sul corpo del piccolo però, fa emergere la causa della morte: trauma cranico.
I primi ad essere indiziati sono proprio i genitori, nonostante abbiano chiamato prontamente i soccorsi.
Con il passare dei giorni poi, il campo delle accuse si restringe al solo Oliver Mailey, che ha deciso di rimanere in silenzio.

Il portavoce della polizia di Lancashire:

“Queste sono circostanze tragiche ed i nostri pensieri sono tutti per la famiglia del piccolo Abel Jax in questo momento triste e molto difficile. I nostri uomini continueranno a supportare la madre”

Ancora ignote però le motivazioni che hanno spinto Oliver a compiere un gesto simile. In verità, ancora non sono state scoperte le dinamiche del presunto omicidio, perciò rimane da stabilire anche l’intenzionalità. Comunque, siccome si trova sotto accusa, Oliver rimane in custodia cautelare fino al termine del processo.

Per ulteriori aggiornamenti sul caso, ci sarà da attendere la sentenza.

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