Ci sono state rilevanti novità sul caso (ancora irrisolto) Resinovich.

Il caso irrisolto

Al giorno d’oggi, sono ancora tanti i casi che attendono una risoluzione. I familiari di molte vittime ancora stanno attendendo giustizia.
Un’esempio di questi è proprio il caso della morte di Liliana Resinovich, 63enne scomparsa a dicembre dello scorso anno e ritrovata morta il 5 gennaio 2022 nei pressi di un boschetto vicino all’ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste.
Gli inquirenti stanno considerando qualsiasi ipotesi, persino quella del suicidio (che però non sembra essere coerente secondo il marito della vittima).
A dare ancora risonanza a questi casi irrisolti, tenendo l’attenzione ancora alta per cercare di racimolare quanti più aiuti possibili per sostenere le indagini, sono alcune trasmissioni televisive. Tra queste, c’è sicuramente quella condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero: Quarto Grado.

Le idee di Alessandro Meluzzi

Durante la trasmissione “Quarto Grado” in onda la scorsa sera, si provano a dare ulteriori risposte sul perché della morte della 63enne che possono fungere da alternative valide alle piste che già si stanno sondando al momento.
L’ospite della serata, lo psichiatra Alessandro Meluzzi, prova a dare una sua personale opinione in merito alle cause del decesso.
Prende però in considerazione alcune variabili importanti, come quella di non conoscere cosa ha effettivamente provocato il decesso:

“Stiamo cercando di mettere assieme tutti i tasselli riguardo al caso di Liliana Resinovich, di cui mancano alcuni decisivi, primo tra tutti le cause della morte”

Poi continua esponendo la sua idea che al momento non era mai stata messa al vaglio da nessuno:
“Secondo me, non si tratta né di suicidio né di omicidio bensì di una morte naturale. Questa donna non si è suicidata e non è stata uccisa, ma si tratta di una morte causata da stress emotivo estremo”

Poi continua, cercando di rincarare la forza della sua tesi:
“Di Liliana noi sappiamo solo parte della sua vita, rimangono ancora delle zone d’ombra, soprattutto cos’è accaduto in quella circostanza. Finché si continua a girare attorno a Sebastiano e Claudio, qua non se ne viene fuori”

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