Nella giornata di ieri (2 maggio), due forti scosse di terremoto in un brevissimo lasso di tempo.

Le forti scosse di terremoto registrate nella giornata di ieri

La terra non cessa di tremare nel profondo nord Italia. Infatti, dopo le 5 scosse di lunedì mattina, ecco che l’attività sismica che torna in maniera prepotente.
A far tremare la popolazione della provincia di Torino, una doppia scossa, entrambe oltre i due punti di magnitudo.
Il sisma è stato avvertito in quasi tutta la provincia di Torino, come: Pinerolo, valle Stura di Demonte, Sanfront, Sestriere, Barge, Pinasca, Villafranca Piemonte, Casteldelfino, Cercenasco, Cumiana e Monterosso Grana, fino ad arrivare a Saluzzo.
Secondo i dati registrati dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il primo terremoto è stato decisamente più potente, superando i 3 punti e arrivando ad una magnitudo di 3.4, il secondo invece, ha solo sfiorato i 3 punti di magnitudo, fermandosi a 2.9.
Per quanto riguarda gli orari, il primo ha fatto tremare la terra alle 15:37 circa, mentre il secondo ha spaventato gli abitanti della provincia quasi un quarto d’ora più tardi, alle 15:51.
L’epicentro è stato individuato nella zona di Pontechianale, in provincia di Cuneo, ad una profondità di 12 chilometri.
Fortunatamente non sono stati registrati danni a cose o persone.
Ciò che hanno lasciato quindi, è solamente un po’ di panico iniziale e il sospetto che fenomeni simili possano riaccadere in futuro.

Come avviene il terremoto

Un terremoto, si verifica quando dall’ipocentro (che può essere rappresentata da una zona sotterranea compresa tra qualche centinaio di metri sotto la superficie e centinaia di chilometri di profondità), viene rilasciata rapidamente l’energia accumulata, provocando così rapide oscillazioni del suolo in superficie.
Tracciando un’ipotetica retta verticale che parte dall’ipocentro e sale perpendicolare sulla superficie, siamo in grado di individuare l’epicentro.
Non è un caso che i fenomeni sismici non siano isolati, infatti in seguito ad una forte scossa, possono essercene altre di assestamento che però hanno minor “potenza”.
Per misurare la potenza o la forza di un terremoto, con determinati strumenti è possibile calcolarne la magnitudo, ovvero la potenza sprigionata dall’ipocentro, oppure l’intensità osservando i danni che questi ha provocato.

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