Sono ore bollenti quelle che precedono il discorso di Draghi, invitato dai partiti ad esprimersi sui recenti accadimenti russo-ucraini. L’Italia è da lunghi anni, uno stato membro della NATO, quindi le sue idee riguardanti la politica estera, sono di facile prevedibilità. Infatti, Draghi nel suo discorso esordisce con:

“L’Italia condivide la posizione più volte espressa anche dai nostri alleati di voler cercare una soluzione pacifica alla crisi, ho sempre pensato che qualsiasi forma di dialogo dovesse essere sincero e soprattutto utile, ma l’esperienza di questi giorni mostra che le azioni del governo russo rendono questo dialogo nei fatti impossibile. L’Italia, l’Unione Europea e tutti gli alleati chiedono al presidente Putin di mettere fine immediatamente allo spargimento di sangue e di ritirare le proprie forze militari al di fuori dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina, in modo incondizionato”.

Il vertice con il G7 per fare il punto della situazione

Il premier è stato convocato in via del tutto eccezionale a Bruxelles per un consiglio europeo straordinario. Data la gravità della situazione, a questo vertice parteciperà anche Stoltenberg, il segretario generale della Nato.

“In quella sede decideremo un pacchetto di sanzioni molto dure nei confronti della Russia. Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso la Russia, come è purtroppo accaduto, avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica. Questo è il momento di metterle in campo. L’Italia è pienamente allineata ai partner su questa posizione”

Le azioni che seguiranno il vertice

Non solo le sanzioni. Putin non sembra essere minimamente preoccupato dalle sanzioni che America e Europa vogliono imporgli. La Nato, dal canto suo, non esita ad affondare il colpo.
Nel vertice di Bruxelles, gli alleati studieranno un piano di coordinamento delle forze armate, per potenziare al più presto le misure di sicurezza sul fianco europeo orientale.
Draghi, intanto, inizia ad istruire i ministri degli esteri e della difesa (Di Maio e Guerini) sulle contromisure della Nato che ha intenzione di seguire.
L’ipotesi più probabile è che l’Italia si accodi alle decisioni di Bruxelles e che il governo vari un decreto per un nuovo dislocamento delle truppe italiane in Ucraina.

“Il governo intende lavorare senza sosta per risolvere questa crisi. Abbiamo accanto i nostri alleati, l’Europa, gli Stati Uniti e molti altri paesi. Insieme, faremo tutto il necessario per preservare la sovranità dell’Ucraina, la sicurezza dell’Europa, l’integrità dell’ordine internazionale… ordine che è basato sulle regole e sui valori da noi tutti condivisi”

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