Ecco la ricostruzione di quanto accaduto e le accuse mosse all’anziano proprietario di casa.

Un fenomeno in aumento

Quello delle rapine, è ormai un fenomeno inarrestabile. In costante crescita da anni, potrebbe esser causato dalla crisi economica che l’Italia e gran parte dell’Europa sta attraversando in questi mesi.
Con l’inasprimento del conflitto russo-ucraino, il carovita sale sempre di più e gli stipendi invece, rimangono sempre della stessa cifra.
La situazione è ormai diventata allarmante, infatti la Cna, interpretando i dati dell’Istat (riguardanti il 2021), ha segnalato un forte aumento di denunce per furto in abitazione, tanto da superare quota 182 mila.
Secondo i numeri, i furti sono circa 500 al giorno, ovvero più di 20 in un’ora, uno ogni tre minuti circa.
Si intende subito quindi, la necessità di adottare delle contromisure adeguate.
Ma nonostante i numerosi sistemi di sicurezza inventati e messi sul mercato, c’è ancora chi preferisce farsi giustizia da sé.

Cosa è successo e dove

Qualche giorno fa, un tabaccaio di Santopadre, in provincia di Frosinone, ha trovato all’interno della sua abitazione, 4 loschi figuri intenti a svaligiare la sua villa di proprietà.
L’anziano tabaccaio stava rientrando in casa dopo una classica giornata lavorativa. Al suo ritorno, un romeno di 34 anni, insieme a 3 complici, se l’è data a gambe cercando di attraversare il più rapidamente possibile il giardino dell’abitazione.
Nel farlo, per far non farsi seguire dal tabaccaio e per intimorirlo, gli ha puntato una pistola finta, dopo averne rimosso il tappo rosso.
In quel momento allora, l’anziano ha esploso due colpi con il suo fucile che aveva appena imbracciato.
Il fucile era regolarmente denunciato. Il primo colpo è stato sparato in aria, a mo’ di avvertimento, il secondo invece (sparato a circa 10 metri di distanza) ha colpito il 34, poco sotto il braccio che impugnava l’arma.
Nessuno degli altri 3 si è fermato a prestare soccorso e per il malcapitato non c’è stato nulla da fare se non constatarne la morte.

Da ora però, l’uomo è indagato. Da quanto si apprende dalle parole del procuratore capo di Cassino, Luciano D’Emmanuele:

“Non contestiamo l’omicidio, ma l’eccesso colposo di legittima difesa”

L’uomo di recente aveva già subìto altre rapine nel suo punto vendita e c’era ormai il sospetto che fosse entrato nel mirino dei malviventi.
Dunque, il confine tra legittima difesa e omicidio, rimane molto labile. Per ulteriori informazioni sulla vicenda ed eventuali condanne, bisognerà attendere nuove notizie sul caso.

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