Questo il gesto della piccola Vittoria, che ha rinnegato suo padre. Ecco cosa ha fatto.

Un breve riassunto

Tutti ricorderanno dell’omicidio di Melania Rea, la donna che all’epoca dei fatti era sposata con Salvatore Parolisi, ex caporalmaggiore. Dall’unione dei due è nata la piccola Vittoria, che in quell’anno aveva solamente 18 mesi.
Melania è sparita il 18 aprile del 2011, a Colle San Marco, mentre era insieme alla sua famiglia. Da quanto si evince, la donna si era momentaneamente allontanata in quanto necessitava di un bagno e, si è apprestata a raggiungere lo chalet “Il Cacciatore”, ma lì nessuno l’ha mai vista entrare.
Venti minuti dopo l’allontanamento di Melania, non vedendola tornare, è lo stesso Parolisi a lanciare l’allarme.
Ma solo due giorni dopo, il 20 aprile del 2011, il cadavere della vittima viene ritrovato grazie ad una telefonata anonima effettuata da una cabina telefonica non rintracciata.
Il corpo viene ritrovato martoriato, trafitto da oltre 35 ferite da arma da taglio e una siringa conficcata sul corpo, nel bosco di Ripe di Civitella.
L’esame autoptico ha poi confermato che sul corpo del cadavere non c’erano tracce di violenza sessuale o di strangolamento.
Dopo solo 3 mesi dall’omicidio, le indagini vertono tutte sull’unico responsabile: Parolisi viene condannato a 30 anni, ridotti a 20 in un secondo momento. Inoltre viene immediatamente espulso dall’esercito e gli viene negata la patria potestà di sua figlia Vittoria.

Cosa ha fatto la figlia di Melania

Vittoria oggi è un’adolescente di 13 anni, risedente a Somma Vesuviana (paese d’origine della mamma), affidata ai nonni materni e al fratello della vittima, ovvero Michele Rea.
La piccola fortunatamente non ha ricordi di quella serata nefasta, anche se al momento del delitto, era in auto, posizionata sul seggiolone, a pochi metri dalla scena del delitto.
In questi anni, Vittoria ha preso le distanze dal padre in maniera definitiva, rinunciando la nome che avrebbe dovuto portare, acquisendo così solamente quello della madre e dello zio che l’ha cresciuta.
Il tribunale, nel 2020, ha infatti accolto la richiesti di cambio del cognome.

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