Clamorosa svolta per quanto riguarda il caso Sara Scazzi: la Corte di Strasburgo, dopo quasi 12 anni, ha giudicato ammissibile il ricorso presentato dagli avvocati di Sabrina Misseri.

La svolta del caso e le parole dell’avvocato difensore

Dopo quasi 12 anni, si torna a parlare del delitto di Avetrana. Stavolta però, con alcune importanti novità che potrebbero ribaltare il giudizio sui protagonisti in negativo della vicenda.
È notizia certa che la Corte di Strasburgo ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati difensori di Sabrina Misseri, figlia di Michele Misseri, l’uomo che inizialmente si era autoaccusato di aver ucciso la piccola Sarah.
La motivazione che ha spinto al ricorso i legali è la violazione dei diritti della difesa, ovvero, è stato contestato il modus operandi degli operatori di giustizia e degli investigatori che avrebbero portato a cattive applicazioni della legge processuale e sostanziale:

“Questo processo non dico che è un unicum, però ha assunto i caratteri dell’eccezionalità. Prendendo spunto da alcuni passaggi paradossali di questa vicenda si possono prospettare argomenti che possono valere anche al di là del caso specifico”

Poi si spiega meglio, citando il caso specifico:

“Tirare fuori da Michele Misseri tutto quello che si può. Blandendolo e portandolo per mano, tra l’altro è stato provato e straprovato che è una persona che uno la prende per mano e la porta dove vuole. E allora tra quello che dice Michele Misseri e quella che è la convinzione, il pregiudizio degli investigatori si innesta un circuito abbastanza drammatico che ha prodotto la serie di contraddizioni profonde che hanno connotato tutta la fase delle indagini preliminari”

Tutto questo potrebbe portare ad una clamorosa riapertura del caso.

Le pesanti accuse di Valentina Misseri

Chi non si dà pace è la sorella di Sabrina, ovvero Valentina Misseri:

“Sono certa sia stato lui a uccidere mia cugina”

Dice riferendosi al padre.
Secondo la sua idea:

“Quel pomeriggio secondo me Sarah è scesa in garage per non suonare, perché mia madre a quell’ora dormiva. Lui ci ha provato, lei lo ha respinto con un calcio e papà ha perso la testa. Dai verbali ho letto una sua dichiarazione che ha illuminato l’accaduto (‘Non l’avevo mai vista con i pantaloncini così corti e il seno le stava sbocciando’). Mi ha riportato alla mente l’episodio della vasca”

Poi spiega cosa intende per “episodio della vasca”, ovvero una cosa accaduta anni fa, quando era ancora piccola:

“Dai media è sempre stato presentato un pezzo di pane, vessato dalle arpie di casa, ma non è così. […] Ero una ragazzina e dovevo fare la doccia. Come tutte le domeniche mi spogliai davanti a lui. Mi guardò e mi disse: ‘Da ora in poi tu non ti devi far più vedere così da me’. Mi sentii sporca”

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