La guerra non guarda in faccia a nessuno, non c’è persona che abbia un privilegio. Specialmente in questa battaglia tra Ucraina e Russia, per contrastare la forte avanzata rossa, il governo ucraino sta attingendo a qualsiasi risorsa, anche umana.

Il pensiero dell’attrice ucraina sulla guerra di questi giorni

L’attrice naturalizzata italiana, classe 81, sta vivendo in prima persona il dramma delle famiglie separate dalla guerra.
Lo smacco maggiore è dato dal fatto che, quando accadimenti del genere succedono, nessuno può prevederli, nessuno può dare una data precisa e nessuno nel suo piccolo può evitare che accadano.

“La guerra tra due popoli uniti da sempre da una fratellanza indiscutibile è assurda”

Molto spesso, ti ci ritrovi dentro nel giro di poche ore, senza neanche renderti conto bene di cosa sta realmente accadendo. In più, è molto difficile anche prevedere di combattere un popolo che per te, fino al giorno prima, era legato col doppio nodo alla tua cultura.
Ovviamente di scontri ce n’erano stati tra i due popoli, ma mai così aspri:

“Sono talmente arrabbiata. È una guerra mai finita, ma è da quando ci sono state le prime ribellioni al centro di Kiev che gli scontri continuano, che la gente continua a morire, che i nostri due popoli sono in guerra anche se sono fratelli”

Chi ha avuto un fratello o una sorella, sa che gli scontri ci sono quasi tutti i giorni, ma sa anche che alla base di essi, c’è sempre l’affetto. Sarà per questo che queste battaglie tra popoli veramente troppo simili, faccia così male?

La preoccupazione per il padre in guerra

Attraverso Instagram l’attrice, con una storia, fa il punto della situazione in Ucraina. Cerca di informare il più possibile i suoi follower, ma ad un certo punto arriva la commozione al solo pensiero del papà in pericolo:

“Siamo molto angosciati e nessuno ha dormito stanotte. Si sentono bombe, spari, le famiglie sono dentro casa. Da qui è difficile continuare a portare avanti gli impegni quotidiani”

Il papà di Anna è Jevhenij Safrončik, un tenore che insegna all’università. Ora forse, oltre a cercare di rimanere vivo a causa delle bombe provenienti dalla Russia, dovrà reinventarsi soldato per difendere la sua nazione da una guerra che non ha mai voluto. Già perché non solo non può spostarsi dall’Ucraina, ma corre anche il rischio di ritrovarsi sul fronte con un fucile in mano.
L’attrice di Le tre rose di Eva, vorrebbe riportarlo al più presto (e con ogni mezzo) in Italia. Ma non è possibile:

“Al momento è impossibile. Vige la legge marziale, ma soprattutto qualunque uomo venga fermato per strada su territorio ucraino viene arruolato”

A scacciare l’oscura ombra del Cremlino infatti, l’Ucraina si sta servendo anche dei suoi cittadini, non importa se siano in grado di sostenere una guerra simile o meno.
Dopo tutte le persone arruolate senza preavviso e senza volontarietà alle proprie vite, alla fine…cosa resterà?

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